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Tristezza


Mi sono sempre considerato francese, in me scorre il sangue della nouvelle vague, della bellezza e dell'amore, del romanticismo e della poesia. Un Italo-francese così mi sento e mi definisco.

Sono triste e malinconico per ciò che vedo e sento del presente e degli attacchi terroristici avvenuti ieri sera.

Sono stato qualche ora a Piazza Farnese, dove si celebra un attimo di pace e di riflessione davanti all'ambasciata di Francia.

129 morti, incredibile quello che è accaduto, non mi capacito di tutto questo. Ho ricordi vvidi dei miei giorni parigini, che stupenda città, le sue luci, la sua atmosfera e il suo profumo inebriante.

Sono tristissimo, piango e non accetto che un venerdi sera tantissimi giovani abbiano perso la vita mentre vivevano. Chi Vive Muore, di certo. Morire vivendo è giusto ed la missione della vita, di ognuno di noi che dobbiamo rispettarla. Però morire mentre sei vivo, questo non lo concepisco.

Troppe vite innocenti, giovani ce n'erano tanti, quasi tutti. sorpresi e soppressi come animali.

Conosco gli angolo di quei quartieri di Parigi, ci ho vissuto qualche settimana, li ho attraversati e respiraato vita, concedendomi la vie en rose..

Parigi io ti amo. Devo fare qualcosa in questa eesistenza per essere utile alla pace e alla speranza di un mondo migliore. Non voglio lasciare che tutto mi passi accanto senza fare nulla per rendere speciale la terra in cui vivo e per cui vivo.

Devo prendermi la responsabilità di lottare e rivoltarmi per le ingiustizie, invocare la parità dei diritti e combattere tutto ciò che non funziona. E' mio compito, Je suis Livio, Je suis Paris!!!


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